Allenatori e giocatori sono d’accordo: nel tennis è
importante anticipare.
Non è stato forse l’anticipare certe situazioni tattiche una delle
chiavi con cui il brasiliano Gustavo Kuerten, non compreso tra i
favoriti della vigilia, ha vinto i French Open del 1997?
Era sorprendente vedere come i più forti del mondo da lui battuti
paressero immobili, impotenti.
Sembrava che andassero su certi colpi solo dopo che il giocatore
brasiliano aveva colpito: troppo tardi quando si incontra qualcuno col
talento e la precisione di Kuerten.
A loro parziale giustificazione va detto che alcuni di quei giocatori
battuti si erano trovati in una singolare situazione di svantaggio
“da anticipo”, visto che contro “Guga” non avevano mai
giocato.
E’ un fatto da tener presente e tutt’altro che fuori del comune
quando un nuovo giocatore sale alla ribalta.
Abituarsi ad anticipare, prevedere è importante, dal momento che un
giocatore non può coprire una sufficiente quantità di campo per
reagire quando il suo avversario ha già colpito.
Questo è vero e valido ad ogni livello. Persino tra i principianti
coprire il campo è difficoltoso, perché, seppure la palla viaggi più
lenta, il gioco di gambe e l’abilità di prevedere sono
proporzionate alla lentezza di cui sopra. Preparazione e piazzamento
devono invece avvenire ben prima che l’avversario impatti.
La preparazione ritardata è uno dei problemi più comuni tra i
giocatori di club e non può essere curata semplicemente urlando:
“Porta indietro quella racchetta prima, più velocemente !”
Questo errore può essere sconfitto solo allenando la nostra
percezione e la capacità di anticipare.
Contrariamente a ciò che si pensa l’anticipazione è un’abilità
assai allenabile, ma spesso i coach non posseggono le conoscenze
necessarie.
A questo scopo, Louis Cayer, allenatore della squadra canadese di
Davis, ha definito quattro tipologie principali di anticipi, e questo
può aiutare i coach ad allenare la capacità di anticipo. Per Cayer
esistono:
1. ANTICIPAZIONE TATTICA: prevedere le “mosse” degli
avversari basandosi sulle loro attitudini tattiche.
2. ANTICIPAZIONE TECNICA: prevedere le “mosse” degli avversari
basandosi sui loro limiti tecnici.
3. ANTICIPAZIONE GEOMETRICA: prevedere le “mosse” degli avversari
in base alla loro collocazione sul campo.
4. ANTICIPAZIONE PERCETTIVA, identificando le caratteristiche della
palla che ci arriva, la sua direzione, velocità e traiettoria,
controllando come si stacca dal piatto corde del nostro avversario.
Tutti questi tipi d’anticipo possono essere TOTALI (col giocatore
che prevede interamente ciò che avverrà) o PARZIALI (col giocatore
che scarta le opzioni che ritiene meno applicabili e probabili in quel
momento). Ad esempio, si immagini quanto può essere utile per un
giocatore sotto rete il sapere a priori che il suo avversario non
cercherà di passarlo con un pallonetto.
Lo scopo d’ogni tipo d’anticipo è quello di raccogliere
abbastanza informazioni riguardo al gioco dell’avversario per
“restringerli il campo”, riducendogli la possibilità di scelta
nella giocata, in modo da permetterci di capire con facilità ciò che
probabilmente avverrà.
Senza anticipazione un giocatore può solo cercare di reagire ad ogni
palla. Indecisioni e distrazioni sono spesso il risultato del fatto
che, durante lo scambio, un giocatore cerca giusto di sopravvivere.
E’ molto più produttivo programmare un colpo per esseri sicuri di
mantenere la concentrazione al 100%. L’Anticipazione Tattica è un
modo per determinare quale colpo debba essere programmato.
Il primo stadio dell’allenamento dell’Anticipazione Tattica è
cercare di smetterla di giocare match da un ...morso e via.
E’ possibile programmare anticipatamente le proprie decisioni solo
se tutte le varie opportunità possono essere ridotte a poche
possibilità facilmente gestibili.
Il segreto tattico del tennis è non dimenticare che nessun tennista
può effettuare qualsiasi colpo da qualsiasi parte del capo. Tutti i
giocatori hanno un disegno tattico preferito, dal quale di rado si
discostano e nel quale naturalmente e fatalmente ricadono.
Per riuscire ad intuire quello del nostro avversario, in modo tale da
poterne prevedere il comportamento, è possibile dividere il match in 5
SITUAZIONI DI GIOCO e suddividere ulteriormente ciascuna di
esse nelle rispettive OPZIONI BASE dei COLPI.
E’ inoltre di grande aiuto porsi durante il match le domande
suggerite di seguito:
AL SERVIZIO
3 OPZIONI BASE:
1. LARGO,
servizio a ridosso delle linee laterali
2. ADDOSSO, servizio verso il
corpo dell’avversario
3. “T”, servizio verso il
centro delle linee dell’area di battuta
L’avversario sceglierà di rispondere
pescando tra le 4 OPZIONI BASE
che ha a sua volta a disposizione:
1. Incrociato
2. Lungolinea
3. Angolato con precisione
4. Pallonetto
Lo scopo è cercare di capire
a quale tipo di ribattuta corrisponde la nostra scelta al servizio.
Dove e in che modo preferisce rispondere il nostro avversario quando
gioca i punti pari ?
Quale dei miei servizi mi offre maggiormente la possibilità di
dominare la sua risposta ?
ALLA RISPOSTA
Quale delle OPZIONI
BASE al SERVIZIO il nostro avversario
usa maggiormente? Ha un modo preferito di servire da destra? E da
sinistra? Come serve quando si gioca un punto importante?
IN UNO SCAMBIO DA FONDO CAMPO
3 OPZIONI BASE QUANDO TUTTI E DUE I CONTENDENTI SONO A FONDO
CAMPO: (dividendo il
campo in 3 corsie)
1. Opzione dalla corsia centrale
2. Opzione dalla corsia del rovescio
3. Opzione dalla corsia del diritto
Dove mi gioca quando la palla
è centralmente profonda? E se è corta?
Come mi risponde se gli metto la palla lunga sul diritto? E sul
rovescio?
Quand’è che sceglie di giocarmi incrociato e quando lungolinea?
QUANDO SI ATTACCA
4 OPZIONI BASE PER IL PASSANTE (DELL’AVVERSARIO)
1. Di potenza
2. Incrociato stretto
3. Pallonetto
4. Addosso
Quale soluzione usa
maggiormente il mio avversario?
Cerca di passarmi al primo colpo o usa una sequenza di colpi?
Che cosa non usa mai? (Ad esempio, sono molti i giocatori che non
alzano mai un pallonetto dalla parte del diritto.)
QUANDO L’AVVERSARIO SCENDE A
RETE
Quando il mio avversario
attacca, che fa? Preferisce la potenza o piazza la palla (profonda,
bassa o angolata)? Rimane un po’ indietro o viene “pancia a
rete”? E come reagisce quando cerco di superarlo usando una delle
“Opzioni Base per il passante”?
CHE FARE?
E che deve farsene uno di tutte le informazioni che
ricava?
Lo aiutano a sconfiggere più facilmente l’avversario, o lo fanno
pensare troppo?
Le OPZIONI BASE ci possono offrire, più di qualsiasi altra cosa,
l’opportunità di valutare se stiamo capendo ciò che ci sta
capitando durante un match.
Il tennis troppo spesso è fatto di reazioni estemporanee, coi
giocatori tesi unicamente alla caccia della palla.
Anticipare significa discriminare, ridurre il numero di opzioni
di gioco scelte dall’avversario rendendoci capaci d’essere
maggiormente e più prontamente reattivi.
Una volta identificato il modo in cui il nostro avversario
sviluppa il suo gioco, possono capitarci principalmente due cose:
EFFETTO ESCA:
Lasciamo maggiormente aperta la parte di campo nella quale il nostro
avversario ama colpire e poi... chiudiamo la trappola.
Lo scopo è quello di sapere in anticipo che colpo dovremo affrontare
ed effettuare, e dobbiamo essere concentrati per eseguirlo nel
migliore dei modi.
Se giocassimo come al solito, senza anticipare mentalmente l’azione,
la copertura del campo - laddove il nostro avversario preferisce
affondare il suo miglior colpo - sarebbe inefficace.
EFFETTO SFIDA:
Prima che l’avversario colpisca, sapendo come ama sviluppare i suoi
punti, possiamo muovere anticipatamente verso il punto in cui molto
probabilmente cadrà il suo colpo. Questo tipo di atteggiamento spesso
snerva chi ci sta di fronte, tanto d’arrivare a fargli smarrire le
sue migliori soluzioni. Naturalmente, da parte nostra occorre grande
tempismo nell’accelerare i tempi: troppo anticipo permetterebbe al
“nemico” di aggiustare, modificandola, la sua tattica.
Nella risposta, il muoversi ben prima del servizio può
diventare una tattica psicologica di successo, a patto che venga usata
con parsimonia.
I coach possono allenare i giocatori ad anticipare le
situazioni.
Preferireste avere dei giocatori che sanno prevedere ciò che accadrà
e che cercano di trovare il modo per dominare il match, oppure averne
degli altri come quello che esce dal campo dicendo cose tipo: “Gesù,
coach, ma davvero quello là era mancino?”
Gli
articoli di questa rubrica sono di vari esperti, coach, allenatori
facenti parte del comitato tecnico scientifico del PTR, tra i quali
Lugi Bertino Marco Vecchi Luciano Botti Howard Brody ed altri.
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